La procedura di allungamento del pene (penoplastica estensiva o falloplastica) prevede il rilascio del legamento sospensorio che connette il pene all’osso pubico. In alcuni uomini questo legamento è molto sviluppato e contrae continuamente il membro, non permettendogli di arrivare alla sua piena dimensione.
Questa tecnica chirurgica abilita il pene a divenire più visibile: il taglio di questo legamento libera di solito circa 1 o 2 centimetri del ‘pene interno’
È per questo che alcuni uomini, prima dell’operazione, hanno solo metà del pene visibile, mentre il resto è nascosto nel corpo. La tensione del legamento sospensorio è genetica, ma ormai non ha alcuna funzione nel corpo umano: il supporto e il posizionamento del pene sono dati soltanto dalla pressione idraulica del sangue.
In ogni caso non è possibile prevedere quale sarà l’estensione esatta del pene: ciò dipende in parte anche dalla sua naturale costituzione anatomica. C’è comunque da sapere che la procedura di allungamento del pene è permanente. La penoplastica estensiva allunga il pene a riposo, non in erezione; il miglioramento che si otterrà sarà dunque estetico piuttosto che funzionale.
L’intervento di penoplastica estensiva non lascia segni evidenti, a parte una piccola cicatrice a forma di ‘Y’ rovesciata nella zona pubica. I peli pubici sono normalmente sufficienti a rendere invisibile questo piccolo segno (il paziente prima dell’operazione sarà comunque invitato a radere la zona pubica).
Un 15% dei pazienti che si sottopongono ad un intervento di penoplastica estensiva possono sperimentare un angolo di erezione leggermente più basso.
La tecnica è estremamente sicura; le possibili e rare complicanze sono, ad ogni modo, facilmente risolvibili.